mercoledì 31 marzo 2010

PowerBook G4 con Pinguino

L'altra settimana il mio amico Deez mi consegna il suo PowerBook G4
400 MHz - 500 Mb Ram
La macchina presenta alcuni problemi.
Non visualizza bene i files video in Youtube.
Il lettore CD/DVD non funziona, mi sputa fuori il cd appena provo a metterlo dentro.
Ieri sera mi trovo con alcuni soci del LugVi
Il magico Walter si presenta con una distro:Yellow Dog Linux.
Proviamo l'installazione ma lo spazio non è sufficente. Il noteBook non è ancora mio per cui prima di piallare tutto, proverò a cancellara un po' di roba.
In conclusione al riavvio con OS X il lettore funzione
Per i video provo questa sera.

lunedì 29 marzo 2010

La Zelkova carpinifolia


Piccolo studio sulla Zelkova carpinifolia
nel parco di Villa Guiccioli (Museo del Risorgimento Vicenza)

Cenni Storici del parco


Le notizie storiche documentate sul complesso di Villa Guiccioli risalgono al 4 marzo 1786, (in alcuni testi viene riportato l’anno 1788) data in cui le Contesse Bombarda di Verona cedettero l’intera proprietà a tale Antonio Marchiori di Vicenza. Proprietario di “case e beni arativi, prativi e boschivi sul Monte Berico”, il Marchiori fece delle “notabili spese che di molto migliorarono il loro stato e condizione”.
Nel settembre 1794 un Maestro di Zecca veneziano, di origini greche, Marino Ambellicopli (da cui deriva il toponimo del Colle), acquistava le case ed i beni dal Marchiori. All’epoca la proprietà sembrava comprendere anche i terreni di pianura che si trovano in prossimità dell’abitato di Campedello.
L’anno 1799 corrisponde a quello della presumibile costruzione della Villa ad opera dell’architetto veneziano Giannantonio Selva.
Morto l’Ambellicopoli nel 1803 i suoi eredi Vassilli ne rimasero proprietari fino al 1853, epoca in cui il complesso fu acquistato dal Marchese Ignazio Guiccioli, cui si deve l’attuale nome della Villa.
Nel 1848 la zona fu teatro di aspre battaglie tra le truppe Austriache e quelle Italiane comandate dal Generale Giovanni Durando.
Nel 1855 venne eretta una Chiesetta di cui attualmente non rimane traccia.
Il Marchese Guiccioli apportò alla Villa alcune modifiche architettoniche, ed è presumibile pure un cospicuo intervento nell’area verde circostante.
I successori del Guiccioli rimasero proprietari del complesso, sotto vari titoli, fino al 1935, anno in cui il Comune di Vicenza acquistò Villa Guiccioli, “con parco e terreni annessi“, per istituirvi un Museo Storico del Risorgimento e della Guerra.
In tale occasione vennero effettuati alcuni lavori di restauro e alcune modifiche sia alla Villa che al Giardino.(1)


Caratteristiche generali del parco

Il parco di villa Guiccioli occupa la sommità del colle Ambellicopoli (152 m. s.l.m.) con un’estensione di circa quattro ettari. A nord - est, la parte più ripida dei versanti è occupata dal bosco mentre nell’area sommitale, si trova il parco storico.
Nel parco sono presenti complessivamente 535 piante, tra alberi e arbusti, appartenenti sia alla flora locale che a specie esotiche; le specie vegetali determinate sono circa una quarantina. Gli arbusti sono piuttosto scarsi e rappresentati prevalentemente da Lauro ceraso (Prunus laurocerasus) e dal Tasso (Taxus baccata). La presenza di specie a fogliame persistente costituisce il 63% del totale (Cipressi 31 %, Cedri 13%).
La maestosa presenza della Zelcova (Zelcova carpinifolia), censita tra gli alberi monumentali della provincia di Vicenza, arricchisce ulteriormente l’importanza di questo parco.
Nella parte orientale il parco non presenta nessun elemento di discontinuità con il bosco; i grandi Lecci, i Cipressi e la stessa Zelcova sono a stretto contatto con la vegetazione arborea ed arbustiva del bosco. Qui in mezzo ad alberi di Orniello, Olmo, Carpino nero e maestosi esemplari di Roverella si snodano alcuni sentieri.(2)

Nel parco vivono parecchie specie di animali
La volpe (Vulpes viulpes) attraversa il parco sopratutto di notte e nel periodo in cui alleva la prole. Gli alberi sono abitati da ghiri (Glis glis) e i prati da arvicole (Microtus arvalis). Il rospo comune (Bufo bufo) frequenta il sottobosco umido, così come la Rana dalmatina che si può incontrare anche tra l'erba dei prati. Gli abitanti più numerosi e più visibili sono però gli uccelli, presenti con specie diverse in tutte le stagioni dell'anno. Alcune specie frequentano gli alberi del parco solo durante la migrazione, come il Luì grosso ( Phylloscopus trochilus) e la Balia nera (Ficedula hypoleuca), altre sono presenti solo durante la stagione riproduttiva come l'Averla piccola (Lanius collurio), il Pigliamosche (Muscicapa straiata), il Torcicollo (Jynx torquilla), la Capinera (Sylvia atricapilla), l'Usignolo (Luscinina megarhynchos) e il Verzellino (Serinus serinus). Altre ancora frequentano l'ambiente del parco tutto l'anno e al suo interno costruiscono il loro nido e si riproducono:
il Luì piccolo (Phylloscopus collybita) a terra nel sottobosco, la Cornacchia grigia (Coevus corone cornix) nidifica sulle cime più alte dei grossi alberi, lo Storno (Sturnus vulgaris) e la Passera domestica (Passer domestica) sul tetto dei fabbricati, il Merlo (Turdus merula) e il Codibugnolo (Aegithalos caudatus) nei cespugli e nelle siepi, il Pettirosso (Erithacus rubecula) e lo Scricciolo (Troglodytes troglodytes) nel folto del bosco tra le radici dei vecchi alberi, il Fringuello (Fringilla coelebs), il Cardellino (Carduelis carduelis), il Verdone (Carduelis chloris) sui rami più alti delle piante. Tra i rapaci notturni sono presenti l'Allocco (Strix aluco) e la Civetta (Athene noctua). Il Picchio rosso maggiore (Picoides major) spesso tambureggia sui tronchi di vecchie piante mentre la Cinciallegra (Parus major) e la Cinciarella (Parus caeruleus) utilizzano buchi sui tronchi delle piante più vecchie.(1)


Caratteristiche Generali della Zelkova carpinifolia

Questa pianta, sebbene congenere di altri olmi europei, non può essere confusa con essi. Il suo breve tronco si divide in numerosi rami eretti, che conferiscono all'albero una caratteristica chioma a ventaglio. I frutti, molto diversi da quelli dell'olmo, sono drupe. È un albero assai bello, sebbene abbia la tendenza a produrre poco estetici polloni alla base. È soprattutto attraente in autunno, quando le foglie assumono una tonalità giallo-oro. È stata introdotta da André Michaux durante una spedizione nel Caucaso nel 1782 (nei testi consultati non viene specificato se l'introduzione della stessa sia riferita all'Italia o all'Europa) e successivamente diffusa come pianta soprattutto ornamentale a rapido accrescimento, il suo nome generico Zelcova, ricorda una città di quelle regioni. La corteccia è verde-grigiastra e si desquama come quella del platano; le foglie sono decidue, lunghe 2-5 (9) cm, arrotondate alla base e appuntite all'apice, irregolarmente crenata, verde scuro su entrambe le pagine.
La zelcova caucasica cresce assai lentamente da giovane ed è longeva. Nelle zone di origine, cresce insieme con la quercia su terreni umidi e fertili. Anche in Italia vive bene, soprattutto su suoli leggeri e profondi, pur essendo tollerante anche verso suoli meno fertili; è anche assai rustica e non teme i rigori invernali.
Per quanto il legno sia duro e resistente, il tronco dell'albero è così breve che non se ne può trarre legna in lunghezze utilizzabili.
L'insetto scolitide (che facilita la diffusione dell'agente causale della grafiosi dell'Olmo, il fungo Ophiostoma ulmi), ha facilitato la distruzione di molti olmi, è stato sconfitto dalla corteccia liscia e resistente delle zelcove più giovani, ma gli esemplari vecchi sono più vulnerabili, perché l'insetto trova fessure in cui infilarsi e rintanarsi.(3)


Caratteristiche specifiche della Zelkova carpinifolia del Parco di Villa Guiccioli


Nome scientifico della specie: Zelkova carpinifolia K. Koch
Nome comune: Zelcova; Zelcova caucasica
Località: Villa Guiccioli – Monte Berico - Vicenza
Altitudine s.l.m.: 150 m
Comune: Vicenza
Coordinate topografiche. Tavoletta I.G.M.:
Vicenza F° 50 IV S.O. 32T PR 990 451
Coordinate geografiche georeferenziate:
E: 11.32.53,067
N: 45.31.43,537
Ubicazione e descrizione del luogo: l'albero si trova ai limiti del bosco sul versante Est del Parco.
Riferimenti dendrometrici: Circonferenza ad 1,3 m: 3,80 m
Altezza dell'albero: 29 m
Ampiezza della chioma nelle quattro direzioni: Nord 6,80 m – Est 9,50 m – Sud 6 m – Ovest 7 m
Altezza d'inserzione della chioma: 2,20 m
Età presunta: secolare (non si è riusciti a reperire dati con la quale si possa affermare la data precisa di introduzione nel parco di questa pianta). Gli unici riferimenti che si hanno sono l’anno in cui è stata diffusa, nel 1782 da André Michaux. Come data di introduzione in Europa il 1760, nell'orto botanico di Kew a Londra dove ancora sopravvive.
Note: il fusto costoluto alla base si divide in numerosissime branche assurgenti; tipico habitus della specie.
Condizioni fitosanitarie: buone
Destinazione: ornamentale
Classi di segnalazione:
A2: pianta singola segnalata per età e dimensione
A4a: specie introdotte e spontaneizzate
Proprietario: proprietà pubblica(4)


Copertura del suolo


Nella carta della copertura del suolo della Regione Veneto la zona in cui si trova la Zelkova viene indicata come:
Territori boscati e aree seminaturali; Aree boscate; Bosco di latifoglie; Castagneto dei substrati magmatici e Robinieto.
Osservando da vicino la zona, la tematizzazione assegnata non specifica in modo capillare la caratteristica del sito, che si presta più ad essere considerata come un Querco-carpineto collinare dal substrato di matrice calcarea di suoli mediamente profondi.
Si nota inoltre la presenza sgradita di alcuni esemplari di ailanto nella parte ovest del parco.
Una caratteristica di pregio della zona in cui si trova la Zelkova carpinifolia è il fatto che è ormai raro trovare una fustaia rada di queste dimensioni nei colli Berici.


Considerazioni personali

In merito alle informazioni acquisite durante la ricerca storica dell’origine di Zelkova carpinifolia si è individuato in André Michaux colui che la “diffuse” in Europa.
Nel 1779 André Michaux studiò botanica in Inghilterra. Nel parco botanico di Kew si trova un esemplare di Zelkova carpinifolia importata nel 1760.
Nel 1782 André Michaux per conto del governo francese si recò in “missione Botanica” in Persia. Il suo viaggio non iniziò nel migliore dei modi, in quanto derubato di tutti i suoi averi eccetto i suoi libri. Ottenne l'appoggio dello Scià di Persia, dopo la cura di una malattia pericolosa. Dopo due anni tornò in Francia con un ottimo erbario, e introdusse numerose piante esotiche nei giardini botanici nella Francia orientale(5). Osservando le mappe catastali dell'impero Napoleonico custodite nell'archivio di Stato del Comune di Vicenza, non si desume alcun riferimento all'introduzione della Zelkova in quel periodo.
Un’ulteriore ricerca è stata svolta presso l'archivio torre della Biblioteca Civica di Vicenza. Leggendo il testamento dell'Ambellicopoli (S. Rumor), non si riscontrano riferimenti al parco e ai suoi esemplari. Gli scritti riguardano unicamente i beneficiari della proprietà.
Grazie a fattori ecologici, quali clima e suolo, particolarmente favorevoli la Zelkova si è sviluppata all’interno del parco con un rapido e ottimale accrescimento. É senza dubbio una pianta rustica che si adatta bene anche a terreni difficili. Il suo utilizzo è a tutt’oggi da considerarsi di tipo ornamentale.
Un'unica cosa penso sia utile fare. Segnalare la presenza di questa pianta in modo più efficace per dare ad essa tutto il rispetto che merita.

Riferimenti bibliografici:
(1) http://www.museicivicivicenza.it/it/mrr/parcovilla.php
(2) http://www.museicivicivicenza.it/it/mrr/parcovilla.php
(3) Guida pratica agli alberi e arbusti in Italia, Selezione dal Reader's Digest
Romano Gellini, Paolo Grossoni. Botanica Forestal II. Cedam. Padova 1997
(4) Cesare Cariolato, Vinicio Cunico, Anna Peruffo, Elisabetta Tescari, Michele Carta, Antonio Fabris, Stefano Tasinazzo (1992) : I grandi alberi della provincia di Vicenza – Giunta Regionale del Veneto “Segreteria per il Territorio” – Ass. Italiana per il WWF.
(5) http://en.wikipedia.org/wiki/Andr%C3%A9_Michaux